paolo Veneziano e.....

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Keko01
00sabato 7 ottobre 2006 23:03
...la pittura del '300 a Venezia

Il fondatore della scuola veneziana fu Paolo Veneziano. Questo non significa che prima di lui non si fosse fatta pittura a Venezia. Si conservano resti d’un ciclo di ieratici affreschi romanici, di alta qualità, ai Ss. Apostoli, e frammenti d’un altro ciclo pieno di grazia, più sofisticato, a Zan Degola; ma Paolo Veneziano, come Gimabue e Duccio a Firenze e Siena, è il primo artista con una personalità a tutto tondo, individuabile, il cui stile e sviluppo possano essere ricostruiti e discussi.

Un’influenza che ci potrebbe aspettare, quella di Giotto, è quasi del tutto assente dallo stile di Paolo. Benché Giotto avesse dipinto nella vicina Padova uno dei più grandi cicli di affreschi della scuola toscana, solo l’iconografia delle scene esercitò una notevole influenza sull’arte veneziana. La solidità delle figure di Giotto e lo spazio nitidamente costruito in cui si muovono non interessavano gli artisti lagunari, e nulla più dell’indipendenza della scuola veneziana testimonia la sua quasi totale indifferenza al messaggio stilistico di quei capolavori. Nell’opera di Paolo è già chiara l’alternativa veneziana allo stile di Giotto, come possiamo vedere nelle scene narrative che dipinse per la Coperta della Pala d’Oro. In una di esse, in cui san Marco salva miracolosamente una nave tra scogli infidi, Paolo crea per mezzo del colore un immediato senso di spazio e aria marina, mettendo a contrasto il verde-azzurro intenso del mare con il caldo rosso-ocra degli scogli.


San marco salva una nave dal naufragio 1345



Keko [SM=x629242]
ulululante
00lunedì 9 ottobre 2006 16:44
Il buon Keko01 ha riportato una parte di uno dei capolavori di questo artista, la Ppala feriale.



in particolare San Marco che salva miracolosamente l'imbarcazione, particolare della Pala feriale del registro inferiore

La pala feriale di Paolo Veneziano (1345) è un dipinto su tavola i cui quadri sono disposti su due registri. L'opera, che fungeva da copertura o custodia della Pala d'oro, è strettamente legata al nome di Andrea Dandolo (1307 circa - 1354), uno dei più importanti committenti di opere d'arte per la basilica e l'ultimo doge sepolto in San Marco. La pala fungeva da copertura o custodia della Pala d'oro, che veniva esposta ai fedeli soltanto nelle maggiori festività.

È considerata il capolavoro della pittura veneziana del XIV secolo, in cui si mescolano elementi artistici orientali e altri occidentali.
Le grandi mezze figure nel registro superiore richiamano le iconostasi greche o greco-veneziane, mentre il ciclo narrativo della vita di san Marco e la sua "leggenda" veneziana presente nei sette riquadri del registro inferiore è di concezione e stile occidentale.
Al di sopra, attorno al Cristo si dispongono, oltre alla Vergine e a san Giovanni evangelista, i santi della devozione veneziana: san Teodoro e san Marco, a sinistra, san Pietro e san Nicola, a destra.
Dei sette episodi che narrano le storie di san Marco e il suo legame con Venezia, l'avvenimento centrale è il martirio del santo, che viene a trovarsi sulla verticale della raffigurazione del Cristo. Con il martirio, dunque, il santo viene associato direttamente alla sofferenza redentiva di Gesù.

ciau
ul





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