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Nelle serrate bocche
a tagliole chiuse arrugginite al disincaglio
i denti si baciavano, sgomitavano
e lenti si limavano senza saliva
e le bave al gozzo atterrite da moniti
nell'attesa a lubrificare spolpo,
iene lanate riflettevano la recita
domata da nervi tesi e vene violacee
nel pallore che reggeva farse al dolore
specchiato su penne stilografiche
e dorso d'orologi lucidati a festa
-Il notaio Pece Licantro Delle Bore
con occhialini precari sul naso aquilino
assicurati a un bisunto filo pigro
grillettava pagine tra scheletrite dita
e biascicava a mo di preghiere
col capo che ripeteva ondulati assensi
a non deludere attendenti
poi lesse con roca voce il testamento
all'inizio appisolante, poi a seguire
a ogni volto una mimica guidata da realtà
e bronci, sussurrate invettive
occhi ridenti, sogghignanti
lucidi, arroventati,imbalsamati
mani a suppliche e a iattura
ai capelli, alla fronte, al basso ventre
-Uscirono dallo studio
tutti in cerca di una coltelleria
tranne qualcuno di uno scudo
-sussurrò il notaio
quanti bravi attori
peccato che nessuno sappia
portare a termine il copione
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Da:Sorrisi Pignorati
www.santhers.com
michael santhers