00 27/07/2015 04:00
Ferie col binocolo
di gente in case di lamiere
che possono volare
e che non crede più in Dio
e si difende con iatture e scaramanzie

La parola patria, lapide di stupori
uccisi dall'indifferenza
e le facce bacheche ambulanti
ricercate dal fisco

Qualcuno ride per lanciare
di moda la noia
ma sommerso di smorfie
poggia all'orizzonte
i denti a tagliola
sperando d'intrappolare il domani

I vecchi seguiti da pensieri attardati
ogni tanto si fermano
si mettono un muro alle spalle
per non farsi sorpassare
da qualche scatto d'orgoglio
di un'idea malsana

Il mare, calda placenta di cagna
e i figli se la contendono a coperta
ma una sirena dice serve a coprire le ossa
stanche d'esser suonate dai pesci

Spugnosi cipressi assorbono
raucedini di voci
spezzate a tiro di fune
da smartphone che allenano i morti

Birre e vino annegano cocomeri
che eruttano coprendo rumori
di canzoni sbagliate e usate
a invettive da amori nati
da geometrie guerce di sguardi

I bambini allattano seni di sabbia
e quelli di madri usati a tarare
sui tetti banderuole che riproducono galli
col verso strozzato dal vento
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Da:Sorrisi Pignorati
www.santhers.com
michael santhers