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I segni sulla pelle

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    erikaluna
    Post: 71
    art friend
    imbrattatele
    00 14/12/2004 21:22
    I segni sulla pelle ( S.Tassinari, 2003, ed. Tropea )

    Avevo letto il “ romanzo del G8 di Genova “ rapidamente perché mi ha coinvolto molto. Forse perché gli avvenimenti erano freschi, così recenti, così “nostri”. E mi ha lasciato addosso un senso di profonda rabbia e un velo di orrore. Ho letto libri su dittature, torture, regimi, sia romanzi che saggi, ma leggere la cronaca di quei giorni, adesso è un colpo secco. Forse perché i fatti del G8 a Genova ci sono arrivati un po’ per volta, diluiti nel tempo. E forse perché poco dopo c’è stato il crollo delle Torri, la guerra in Afganisthan, e le notizie di quel luglio arrivavano piccole, in seconda pagina.
    Invece qui in questo libro è come se tutti i pezzi del mosaico si fossero dati appuntamento, per ricomporsi uno ad uno, e vedere l’orrido puzzle ricostruito, capendo con consapevolezza più a fondo e nella visione dell’insieme la coscienza e l’incoscienza di quei giorni.Io in quei giorni di Luglio ero allettata e non potendo fare molte cose, me lo sono seguito via tv.Però, rileggerlo adesso, in questa storia, che è anche storia di una ragazza e di un ragazzo, di mani bianche sparate al cielo, anche se il bianco è nella cultura araba il colore della morte, una storia che è anche la storia, di cadaveri scomparsi e rinvenuti tra giallo e denuncia sociale, di segni sulla pelle, che siano cicatrici di manganelli o di ortoclorobenzalmalonitrile, restano indelebili. Un senso fisico di nausea, come poche altre volte.
    Mi viene in mente la locandina di un film di Salvatores “ E’ difficile diventare grandi senza smettere di sorridere.”
    Una frase: “ Fuori di qui – riflette Alessandro- la maggioranza degli italiani pensa alle vacanze, convinta di vivere in un paese democratico. Non sarà facile farle cambiare idea. Non basteranno i segni sulla pelle, né le dichiarazioni pubbliche, né le migliaia di immagini scattate. No, non basteranno certo a separare la verità dalla finzione, il dissenso naturale dal consenso costruito, il disordine emotivo dall’ordine nascosto delle cose. “
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    La vera autenticità non sta nell'essere come si è ma riuscire ad assomigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi. (P.Almodovar)
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    raelmax
    Post: 1
    art friend
    imbrattatele
    00 16/12/2004 12:01
    Sì, Erika, è difficile diventare grandi senza smettere di sorridere. I bambini servono a questo.
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    erikaluna
    Post: 84
    art friend
    imbrattatele
    00 17/12/2004 07:16
    ...
    ma ti sorrido...[SM=g27821]
    eri
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    La vera autenticità non sta nell'essere come si è ma riuscire ad assomigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi. (P.Almodovar)
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    loshrike
    Post: 113
    vice admin
    imbrattatele
    00 21/12/2004 12:30
    Che passione..
    .. i libri.
    Ho preso nota del tuo suggerimento e sono andato alla ricerca del libro citato..
    L'ho comprato e l'ho messo nella pila dei libri da leggere con una certa urgenza..
    Purtoppo la pila aumenta e il tempo diminuisce ma con le feste alle porte...

    Ciao

    Losh
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    Siamo realisti, esigiamo l'impossibile (Ernesto Che Guevara)