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Mario Luzi

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    loshrike
    Post: 426
    vice admin
    apprendista
    00 09/03/2005 16:29
    Infrapensieri la notte

    Il sonno, il nero fiume -
    v'immerge la sua tempra
    per il fuoco dell'aurora
    che lo avvamperà, lo spera,
    l'indomani -
    Sono oscuri
    il turchese ed il carminio
    nei vasi e nelle ciotole,
    li prende
    la notte nel suo grembo,
    li accomuna a tutta la materia.
    Saranno - il pensiero lo tortura
    un attimo, lo allarma -
    pronti alla chiamata
    quando ai vetri si presenta
    in avanscoperta l'alba e, dopo,
    quando irrompe
    e sfolgora sotto la navata
    il pieno giorno -
    hanno
    incerta come lui la sorte
    i colori o il risveglio
    per loro non è in forse,
    la luce non li inganna,
    non li tradisce? E stanno
    nella materia
    o sono
    nell'anima i colori? -
    divaga
    o entra nel vivo
    la sua mente
    nella pausa
    della notte che comincia -
    smarrisce
    e ritrova i filamenti
    dell'arte, della giornata...
    Esce
    insieme ai lapislazzuli
    l'oro dal suo forziere, sì,
    ma incerto
    il miracolo ritarda,
    la sua trasmutazione
    in luce, in radiosità
    gli sarà data piena? Avrà
    lui grazia sufficiente
    a quella spiritualissima alchimia?
    Si addorme,
    s'inabissa,
    è sciocco,
    lo sente,
    quel pensiero, è perfida quell'ansia.
    Chi è lui? Tutto gioca con tutto
    nella universale danza.


    Un poeta contemporaneo che ho imparato ad apprezzare...

    Loshrike
    _____________________________________________
    Siamo realisti, esigiamo l'impossibile (Ernesto Che Guevara)
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    Er C o m u n i s t a
    Post: 83
    art friend
    imbrattatele
    00 15/05/2005 02:40
    ... e me sa che qua dentro, posto principe de l'arte, sei l'unico ad apprezzallo!![SM=g27812]

    Ammazzate OH!


    viva mario luzi e la libbertà!!!





    [Modificato da Er C o m u n i s t a 15/05/2005 2.40]

    "'no spettro s'aggira pe l'europa:è lo spettro der Comunismo". (Karl Marx)
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    loshrike
    Post: 905
    vice admin
    pittore
    00 16/05/2005 15:19
    Pare proprio che sia l'unico, peccato.
    Almeno tu hai avuto la bontà di commentare.
    Bentornato..

    Losh[SM=x629128]
    _____________________________________________
    Siamo realisti, esigiamo l'impossibile (Ernesto Che Guevara)
  • @Ljuba@
    00 12/06/2006 22:19
    Alla vita


    Amici ci aspetta una barca e dondola
    nella luce ove il cielo s'inarca
    e tocca il mare, volano creature pazze ad amare
    il viso d'Iddio caldo di speranza
    in alto in basso cercando
    affetto in ogni occulta distanza
    e piangono: noi siamo in terra
    ma ci potremo un giorno librare
    esilmente piegare sul seno divino
    come rose dai muri nelle strade odorose
    sul bimbo che le chiede senza voce.
    Amici dalla barca si vede il mondo
    e in lui una verità che precede
    intrepida, un sospiro profondo
    dalle foci alle sorgenti;
    la Madonna dagli occhi trasparenti
    scende adagio incontro ai morenti,
    raccoglie il cumulo della vita, i dolori
    le voglie segrete da anni sulla faccia inumidita.
    Le ragazze alla finestra annerita
    con lo sguardo verso i monti
    non sanno finire d'aspettare l'avvenire.
    Nelle stanze la voce materna
    senza origine, senza profondità s'alterna
    col silenzio della terra, è bella
    e tutto par nato da quella.



    [SM=x629188]
  • sole281
    00 15/06/2006 10:42

    (Se musica è la donna amata)


    Ma tu continua e perditi, mia vita,
    per le rosse città dei cani afosi
    convessi sopra i fiumi arsi dal vento.
    Le danzatrici scuotono l'oriente
    appassionato, effondono i metalli
    del sole le veementi baiadere.
    Un passero profondo si dispiuma
    sul golfo ov'io sognai la Georgia:
    dal mare (una viola trafelata
    nella memoria bianca di vestigia)
    un vento desolato s'appoggiava
    ai tuoi vetri con una piuma grigia
    e se volevi accoglierlo una bruna
    solitudine offesa la tua mano
    premeva nei suoi limbi odorosi
    d'inattuate rose di lontano.
  • sole281
    00 15/06/2006 10:43

    Da "Poesie sparse"
    Nulla di ciò che accade e non ha volto


    Nulla di ciò che accade e non ha volto
    e nulla che precipiti puro, immune da traccia,
    percettibile solo alla pietà
    come te mi significa la morte.
    Il vento ricco oscilla corrugato
    sui vetri, finge estatiche presenze
    e un oriente bianco s'esala
    nei quadrivi di febbre lastricati.
    Dalla pioggia alle candide schiarite
    si levano allo sguardo variopinto
    blocchi d'aria in festevoli distanze.
    Apparire e sparire è una chimera.
    E' questa l'ora tua, è l'ora di quei re
    sismici il cui trono è il movimento,
    insensibili se non al freddo di morte
    che lasciano nel sangue all'improvviso.
    Loro sede fulminea è qualche specchio
    assorto nella sera, ivi s'incontrano,
    ivi si riconoscono in un battito.
    Sei certa ed ingannevole, è vano ch'io ti cerchi,
    ti persegua di là dai fortilizi,
    dalle guglie riflesse negli asfalti,
    nei luoghi ove l'amore non può giungere
    né la dimenticanza di se stessi.
  • sole281
    00 15/06/2006 10:43

    Questa felicità


    Questa felicità promessa o data
    m'è dolore, dolore senza causa
    o la causa se esiste è questo brivido
    che sommuove il molteplice nell'unico
    come il liquido scosso nella sfera
    di vetro che interpreta il fachiro.
    Eppure dico: salva anche per oggi.
    Torno torno le fanno guerra cose
    e immagini su cui cala o si leva
    o la notte o la neve
    uniforme del ricordo.
  • sole281
    00 15/06/2006 10:44
    mia madre dalla sua casa


    M'accoglie la tua vecchia, grigia casa
    steso supino sopra un letto angusto,
    forse il tuo letto per tanti anni. Ascolto,
    conto le ore lentissime a passare,
    più lente per le nuvole che solcano
    queste notti d'agosto in terre avare.

    Uno che torna a notte alta dai campi
    scambia un cenno a fatica con i simili,
    infila l'erta, il vicolo, scompare
    dietro la porta del tugurio. L'afa
    dello scirocco agita i riposi,
    fa smaniare gli infermi ed i reclusi.

    Non dormo, seguo il passo del nottambulo
    sia demente sia giovane tarato
    mentre risuona sopra pietre e ciottoli;
    lascio e prendo il mio carico servile
    e scendo, scendo più che già non sia
    profondo in questo tempo, in questo popolo.
  • sole281
    00 15/06/2006 10:45
    E IN ULTIMO QUELLA CHE MI HA COLPITO DI PIU'



    Il Giudice


    "Credi che il tuo sia vero amore? Esamina
    a fondo il tuo passato" insiste lui
    saettando ben addentro
    la sua occhiata di presbite tra beffarda e strana.
    E aspetta. Mentre io guardo lontano
    ed altro non mi viene in mente
    che il mare fermo sotto il volo dei gabbiani
    sfrangiato appena tra gli scogli dell'isola,
    dove una terra nuda si fa ombra
    con le sue gobbe o un'altra preparata a semina
    si fa ombra con le sue zolle e con pochi fili.
    "Certo, posso aver molto peccato"
    rispondo infine aggrappandomi a qualcosa,
    sia pure alle mie colpe, in quella luce di brughiera.
    "Piangere, piangere dovresti sul tuo amore male inteso"
    riprende la sua voce con un fischio
    di raffica sopra quella landa passando alta.
    L'ascolto e neppure mi domando
    perché sia lui e non io di là da questo banco
    occupato a giudicare i mali del mondo.
    "Può darsi" replico io mentre già penso ad altro,
    mentre la via s'accende scaglia a scaglia
    e qui nel bar il giorno ancora pieno
    sfolgora in due pupille di giovinetta che si sfila il grembio
    per le ore di libertà e l'uomo che le ha dato il cambio
    indossa la gabbana bianca e viene
    verso di noi con due bicchieri colmi,
    freschi, da porre uno di qua uno di là sopra il nostro tavolo.





    Come vedi Losh il fatto che tu abbia popstato la sua poesia è cmq servito a farcelo conoscere e per alcuni(credo)anche ad aprezzarlo [SM=g27811]
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    Ahamiah
    Post: 1.316
    art friend
    artista
    00 15/06/2006 12:53
    Le poesie di Luzi??
    continuità e mutamento

    La giovane ebrea al suo amato musulmano

    C’è una pozza di sangue tra te e me.
    Mio Dio, chi l’ha versato?
    chiunque sia stato,
    caro, è sangue sprecato.
    Ma io so che l’amore
    mio, se mi aprirai le braccia,
    potrà vederlo asciugato.
    Vieni, non tardare.
    (MARIO LUZI, Parlate)