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Fabrizio de Andrè

  • Messaggi
  • @Ljuba@
    00 14/03/2006 14:22
    Sono molte le canzoni che amo, di questo uomo meraviglioso.

    Ecco una delle mie preferite.

    Il Testamento Di Tito



    Tito:
    "Non avrai altro Dio all'infuori di me,
    spesso mi ha fatto pensare:
    genti diverse venute dall'est
    dicevan che in fondo era uguale.

    Credevano a un altro diverso da te
    e non mi hanno fatto del male.
    Credevano a un altro diverso da te
    e non mi hanno fatto del male.

    Non nominare il nome di Dio,
    non nominarlo invano.
    Con un coltello piantato nel fianco
    gridai la mia pena e il suo nome:

    ma forse era stanco, forse troppo occupato,
    e non ascoltò il mio dolore.
    Ma forse era stanco, forse troppo lontano,
    davvero lo nominai invano.

    Onora il padre, onora la madre
    e onora anche il loro bastone,
    bacia la mano che ruppe il tuo naso
    perché le chiedevi un boccone:

    quando a mio padre si fermò il cuore
    non ho provato dolore.
    Quanto a mio padre si fermò il cuore
    non ho provato dolore.

    Ricorda di santificare le feste.
    Facile per noi ladroni
    entrare nei templi che rigurgitan salmi
    di schiavi e dei loro padroni

    senza finire legati agli altari
    sgozzati come animali.
    Senza finire legati agli altari
    sgozzati come animali.

    Il quinto dice non devi rubare
    e forse io l'ho rispettato
    vuotando, in silenzio, le tasche già gonfie
    di quelli che avevan rubato:

    ma io, senza legge, rubai in nome mio,
    quegli altri nel nome di Dio.
    Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
    quegli altri nel nome di Dio.

    Non commettere atti che non siano puri
    cioè non disperdere il seme.
    Feconda una donna ogni volta che l'ami
    così sarai uomo di fede:

    Poi la voglia svanisce e il figlio rimane
    e tanti ne uccide la fame.
    Io, forse, ho confuso il piacere e l'amore:
    ma non ho creato dolore.

    Il settimo dice non ammazzare
    se del cielo vuoi essere degno.
    Guardatela oggi, questa legge di Dio,
    tre volte inchiodata nel legno:

    guardate la fine di quel nazzareno
    e un ladro non muore di meno.
    Guardate la fine di quel nazzareno
    e un ladro non muore di meno.

    Non dire falsa testimonianza
    e aiutali a uccidere un uomo.
    Lo sanno a memoria il diritto divino,
    e scordano sempre il perdono:

    ho spergiurato su Dio e sul mio onore
    e no, non ne provo dolore.
    Ho spergiurato su Dio e sul mio onore
    e no, non ne provo dolore.

    Non desiderare la roba degli altri
    non desiderarne la sposa.
    Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi
    che hanno una donna e qualcosa:

    nei letti degli altri già caldi d'amore
    non ho provato dolore.
    L'invidia di ieri non è già finita:
    stasera vi invidio la vita.

    Ma adesso che viene la sera ed il buio
    mi toglie il dolore dagli occhi
    e scivola il sole al di là delle dune
    a violentare altre notti:

    io nel vedere quest'uomo che muore,
    madre, io provo dolore.
    Nella pietà che non cede al rancore,
    madre, ho imparato l'amore".


    Trovo questa canzone semplicemente stupenda, specialmente le ultime frasi.

    E tra l'altro, mi fa pensare a Tito, che comunque, nella Ex Yugoslavia era molto amato.

  • OFFLINE
    loshrike
    Post: 3.067
    vice admin
    sublime maestro
    00 31/03/2006 22:15
    L'ho sempre consideato un grande poeta oltre ad essere stato un superlativo cantautore.. nessuno come lui..

    Losh [SM=g27821]
    _____________________________________________
    Siamo realisti, esigiamo l'impossibile (Ernesto Che Guevara)
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    chicom
    Post: 1.437
    admin
    artista
    00 31/03/2006 22:22
    Re:

    Scritto da: loshrike 31/03/2006 22.15
    L'ho sempre consideato un grande poeta oltre ad essere stato un superlativo cantautore.. nessuno come lui..

    Losh [SM=g27821]



    sottoscrivo in pieno la risposta del losh
    [SM=x629149]

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    Ch@rlot
    Post: 66
    art friend
    imbrattatele
    00 18/04/2006 21:36
    CANTICO DEI DROGATI

    Ho licenziato Dio gettato via un amore
    per costruirmi il vuoto nell'anima e nel cuore
    Le parole che dico non han più forma né accento
    si trasformano i suoni in un sordo lamento
    Mentre fra gli altri nudi io striscio verso un fuoco
    che illumina i fantasmi di questo osceno giuoco
    Come potrò dire a mia madre che ho paura?

    Chi mi riparlerà di domani luminosi
    dove i muti canteranno e taceranno i noiosi
    Quando riascolterò il vento tra le foglie
    sussurrare i silenzi che la sera raccoglie

    Io che non vedo più che folletti di vetro
    che mi spiano davanti che mi ridono dietro

    Come potrò dire la mia madre che ho paura?

    Perché non hanno fatto delle grandi pattumiere
    per i giorni già usati per queste ed altre sere

    E chi, chi sarà mai il buttafuori del sole
    chi lo spinge ogni giorno sulla scena alle prime ore

    E soprattutto chi e perché mi ha messo al mondo
    dove vivo la mia morte con un anticipo tremendo?

    Come potrò dire a mia madre che ho paura?

    Quando scadrà l'affitto di questo corpo idiota
    allora avrò il mio premio come una buona nota

    Mi citeran di monito a chi crede sia bello
    giocherellare a palla con il proprio cervello

    Cercando di lanciarlo oltre il confine stabilito
    che qualcuno ha tracciato ai bordi dell'infinito

    Come potrò dire a mia madre che ho paura?

    Tu che m'ascolti insegnami un alfabeto che sia
    differente da quello della mia vigliaccheria



    [SM=x629244]
    ____________________________________________________________________
    "In questa malinconia però io ho amato il mondo, perchè ho amato la mia malinconia...
    ...Dovrei fare il giro del mondo per trovare il continente che mi manca." S. Kierkegaard
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    Ahamiah
    Post: 311
    art friend
    apprendista
    00 18/04/2006 21:42
    Volete dire che sono l'unica


    sighsigh....
    preciso: le parole dei testi sono belle ma....