Vercelli è una città del Piemonte orientale sviluppata su una superficie di 79.90 kmq., a 130 m. s.l.m. con 47.837 abitanti circa (dato rilevato nel 2001).
Il suo territorio fu anticamente abitato da tribù di Liguri (forse Salluvi), che si fusero presto con gruppi celtici (Libui) che fondarono la città in epoca incerta da collocare più o meno intorno al Sec. VI a.C.
Pur sottomessa ai Romani già dal Sec. II a.C., Vercellaea fu dedotta come colonia soltanto nell'89 a.C., per diventare nel 49 a.C. un libero municipium tra i più importanti dell'Italia nordoccidentale, come attesta Tacito, grazie ad una posizione strategica in pianura sulle grandi vie di comunicazione.
La città fu protagonista anche nel processo di cristianizzazione delle regioni settentrionali: Eusebio di Vercelli fu il primo vescovo del Piemonte e tutte le altre diocesi piemontsi si definirono via via dalla matrice vercellese.
Le invasioni barbariche non risparmiarono la città, presto diventata sede di ducato longobardo e continuamente soggetta ad assedi e devastazioni.
La cristianizzazione dei Longobardi migliorò la convivenza tra le popolazioni e tra i sec. IX e XI i vescovi vercellesi, grazie alla loro cultura, seppero infondere respiro internazionale alla città, che si dotò di importanti strutture e incoraggiò lo sviluppon delle arti.
Nell'889 l'invasione degli Ungari precipitò nuovamente la città in un caos che si protrasse fino al periodo dei vescovi Attone (924-960) e Leone (999-1026).
In seguito, col declino del potere episcopale e la nascita del libero comune (1411), anche Vercelli divenne teatro delle lotte tra Guelfi e Ghibellini; i primi guidati dalla famiglia Avogadro, i secondi prima dalla Famiglia Bicchieri, poi alla Famiglia Tizzoni; la pace tra le due fazioni fu firmata nel 1310 nella sala capitolare dell'Abbazia di Sant'Andrea alla presenza dell'imperatore Enrico VII.
La signoria vercellese dei Tizzoni durò fino al 1335, anno in cui la città passo ai Visconti ed il libero comune di ridusse ad un apparato amministrativo, orbato dalle funzioni democratiche delle origini.
Definitivamente passata ai Savoia nel 1427, la città per circa un secolo godette di un periodo di pace in cui le arti fiorirono.
Il Cinquecento e Seicento sono invece segnati dalle pagine buie degli assedi e delle occupazioni dei francesi, degli spagnoli, dalle epidemie e delle carestie; solo nel 1713, per conseguenza del Trattato di Utrecht, la città tornò ai Savoia.
Con la Rivoluzione Francese Vercelli fu annessa alla Francia e sotto Napoleone divenne capoluogo del Dipartimento della Sesia (1801); prese parte ai moti di liberazione e, durante la Seconda Guerra d'Indipendenza (1859), l'innondazione artificiale della piana vercellese impedì l'avanzata degli Austriaci. Passata sotto la provincia di Novara per circa 70 anni, Vercelli si ricostituirà in provincia nel 1927.
Sul finire dell'Ottocento il dibattito politico infiammò la vita cittadina, consentendo la nascita sia di organizzazioni liberali che di sinistra; nel 1906 le mondine vercellesi ebbero un ruolo determinante nella conquista delle otto ore di lavoro giornaliero.
Nel primo Novecento si insediarono in città i primi impianti industriali, ma al termine del primo conflitto mondiale, dopo un breve periodo socialista, subentrò il Fascismo.
Distintasi per l'impegno resistenziale nella Seconda Guerra mondiale, dopo il 1945 la città seppe riconquistare un nuovo benessere.
Queste le notizie storiche della mia città.
E' stato un bel ripasso anche per me...
La prossima volta parlerò dei monumenti principali.
Ciao Ciao.
Ariel.