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La psicopoetry e la poesia-terapia possono essere fondate su diversi programmi.
Uno dei programmi più comuni è costituito dal metodo “ten-poetry” (Monaco M., 2006), un percorso in dieci fasi, la prima e l’ultima centrate sulla percezione di sé iniziale e finale e le altre otto ognuna centrata sull’esplorazione di un vissuto evolutivo fondamentale, basandosi sulla teoria ericksoniana, per favorire il miglioramento del benessere globale dell’individuo.

Per incoraggiare la composizione e l’espressione poetica, le tecniche di psicopoesia e poesiaterapeutica vengono affiancate dall’utilizzo di altre tecniche, metodi e strumenti.

Una di questi è la musica, che può assurgere alla funzione di sostenere o viceversa di placare alcune emozioni, fino a divenire una vera e propria forma di musicoterapia che supporta il processo in corso.
Altrettanto utili sono le tecniche di rilassamento che servono come porta di accesso più veloce e più profonda alle parti emotive del comportamento.
La creazione artistica completa le possibilità di espressione emotiva poetica, esaltando spesso le tensioni emotive con la forma o lo spazio, come avviene ad esempio nella tradizione poetica di Apollinaire in cui le parole possono essere giocate esprimendo in modo ambiguo più concetti o sottolineando ciò che è detto in verbo poetico, fino ad essere affiancate da disegni e dar luogo, come avviene in Covoni, ad una vera e propria “poesia visiva”.
La psicologia del colore e la cromoterapia vengono accostate alla poesia, come la musica, per suscitare o sottolineare alcune emozioni, spesso insieme alla teatralizzazione espressiva che consente di interpretare e comunicare agli altri le emozioni che simbolizzano quelle parti di sé che si desidera consolidare e affermare nel contesto sociale.
La danza e il canto delle emozioni poetizzate conferiscono la forma di “ballate” alle poesie, secondo la tradizione delle composizioni poetiche arabo-spagnole e vengono utilizzate in una forma moderna più libera dagli schemi tradizionali in cui si alternava un ritornello danzato e cantato in gruppo alla quartina che veniva cantata da un solista.
L’uso di rituali simbolici rappresenta spesso un modo per segnare passaggi da vecchi modelli comportamentali a nuove possibilità di essere nel mondo, come accade quando si decide di bruciare o buttare via qualcosa che si è vuole lasciare nel passato.
Infine, le attività di gruppo di psicopoesia e poesia-terapia vengono spesso svolte sullo sfondo di un contatto terapeutico con la natura la cui utilità è stata sottolineata dall’ecopsicologia quanto dalle filosofie orientali.