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Sintesi del rapporto tra realtà, narrazioni e vita mentale
1. Il confronto con la realtà dà origine a narrazioni che possono essere mentali (implicite) o interpersonali (esplicite)
2. Le storie con cui interpretiamo e riportiamo le nostre esperienze della realtà determinano il significato che attribuiamo a quest'ultima
3. Gli effetti sugli eventi della vita e sulle relazioni sono determinati dal significato attribuito ad essi e quindi dalle storie piuttosto che dalla realtà
4. Le narrazioni rappresentano cornici delle esperienze vissute che privilegiano alcuni aspetti e ne tralasciano altri
5. Le storie individuali risentono dei racconti precedenti e dei temi predominati nella vita di ogni individuo in quanto tendono ad inserirsi coerentemente all'interno di una biografia
6. Le storie personali possono essere influenzate dalle storie collettive e dalle narrazioni che un gruppo, a cui si appartiene, fa dello stesso evento.

Il risultato della continua descrizione degli eventi della vita è una biografia caratterizzata da una "storia dominante", ossia da un "tema centrale" che è il fulcro della propria vita mentale e che può rappresentare la chiave della sofferenza di un individuo. In quest'ultimo caso, il tema dominante diviene un "nodo" che limita il proseguimento della storia (la propria vita) e la progettazione del futuro. Talvolta il riproporsi di una storia "tossica" nella biografia viene attribuito al caso o alla sfortuna, ma ciò spesso è frutto dei limiti imposti a se stessi e agli altri dalla narrazione statica di cui ci si fa portatori. Ad esempio, se una persona ha subìto un abuso e accetta la narrazione, più o meno esplicita, secondo cui essa ha contribuito a causare l'aggressione, tale storia rinarrata interiormente la spingerà a considerarsi colpevole e ciò potrebbe portarla ad alimentare atteggiamenti che autorizzino gli altri ad agire nuovi abusi.
Infatti, la narrazione, influenzando la percezione di sé, modifica atteggiamenti e comportamenti e può influenzare negativamente il futuro.
Si tratta di un processo secondo il quale la teoria guida la pratica attraverso uno stretto rapporto che le narrazioni intrecciano con l'identità delle persone. Quest'ultima rappresenta un'immagine di se stessi prodotta interiormente, ma che si consolida e viene riconosciuta nell'interazione con altri, durante la quale avviene una continua produzione di narrazioni cooperative che è alla base della cosiddetta "costruzione narrativa dell'identità" (Mantovani G., 1999).
La rilettura della storia dominante può confermare il blocco o lasciare spazio a nuove possibilità narrative e alla prosecuzione della storia che si snoda intorno a nuovi temi centrali. Tale sblocco è possibile con le applicazioni del metodo narrativo e grazie alla natura intrinsecamente ambigua e indefinita di tutte le storie, nonché in relazione alle possibilità di organizzare gli stessi elementi reali secondo modalità diverse avvalendosi del "pensiero narrativo".

[Modificato da sole281 20/07/2006 19.34]