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"Pensiero logico" e "pensiero narrativo"
Se la nostra mente dovesse lavorare solo sui dati reali e presenti, tutta la nostra vita sarebbe estremamente limitata al "qui ed ora".
Ma la natura umana possiede una straordinaria capacità, quella di pensare e di lavorare su dati assenti dal campo percettivo. Il pensiero si fonda sulla "capacità rappresentativa", un'abilità che secondo J. Piaget (1965) si sviluppa intorno al 18° mese di vita e che consente di costruire un'immagine mentale di oggetti e situazioni.
La possibilità di svincolarsi dalla contingenza della realtà sta alla base sia del "pensiero logico-paradigmatico" che del "pensiero narrativo", due modalità di ragionamento dell'uomo molto studiate.

Con il "pensiero logico" si è in grado di annullare o compensare mentalmente i risultati di un'azione fisica o di un'operazione mentale, una capacità che è definita reversibilità di pensiero e che consente di analizzare le concatenazioni causali degli eventi.
L'importanza del pensiero logico non è direttamente proporzionale al suo utilizzo quotidiano che, per quanto importante e desiderato in certi contesti, non è così frequente come si pensava in passato.
A partire dal 1950 numerosi studi hanno mostrato come in diverse situazioni reali quotidiane la razionalità lasci spesso il posto ad altre forme di pensiero, attivate a seconda della natura del contesto specifico.

Il "contesto relazionale" è uno dei più frequenti nella vita quotidiana e tende ad attivare il "pensiero narrativo", che è un racconto mentale di eventi con un "contenuto sociale" costituito essenzialmente da 2 categorie di elementi: le azioni e le intenzioni. Per quanto riguarda la prima categoria, ciò che si narra è dinamico e si muove nello spazio e nel tempo. Inoltre, le azioni delle storie si ricollegano ad un soggetto da cui discendono credenze e aspettative (intenzioni); queste ultime nelle storie sono la chiave di lettura che collega diverse azioni.
Il protagonista principale è un personaggio umano o umanizzato, l'unico in grado di alimentare queste due categorie di contenuto.
J. Bruner (1969,1996) ha studiato approfonditamente le caratteristiche del pensiero narrativo (riportate nella tabella di seguito) al quale attribuisce un ruolo fondamentale nella costruzione narrativa della realtà e nell'organizzazione dell'esperienza nel mondo. Lo stesso autore ha rilevato la precocità nello sviluppo di questa modalità di pensiero, che è presente negli adulti e nei bambini.