00 20/07/2006 19:57
Ogni seria indagine sulla scrittura si basa su una constatazione semplice e insieme fondamentale: tutti impariamo a scrivere secondo un modello più o meno simile, nessuno scrive però in modo uguale a un altro.
Ciò significa che nel ripetere un modello generalizzato - dapprima consapevolmente e poi ad apprendimento avvenuto, in maniera automatica - non possiamo fare a meno di manifestare le tendenze e gli impulsi personali, i quali rendono ogni grafia un'espressione unica ed inconfondibile.

Una volta partito dal cervello, l’ordine motorio viene eseguito grazie agli automatismi ormai acquisiti dal sistema extrapiramidale, che provvede a regolare l’intensità e la successione spazio temporale dei singoli movimenti, con la collaborazione del cervelletto, che viene costantemente informato della situazione di ogni singola parte corporea e che provvede sia a regolare gli impulsi diretti ai muscoli posturali, sia ad adattare l’intensità degli impulsi motori allo stato reale degli effettori, sia a coordinare la successione dei movimenti elementari in cui si può scomporre ogni movimento grafico (il movimento che porta alle esecuzione di un qualsiasi stimolo grafico, è un movimento complesso, dato dalla successione spazio-temporale di movimenti elementari e dalla coordinazione dell’attività di diversi gruppi muscolari).

L’esecuzione vera e propria del gesto grafico (l'atto di scrivere), ultimo anello della catena, è legata anche all’attività del sistema piramidale, unico adatto a regolare l’attività motoria fine delle estremità (dita).

In definitiva la quasi totalità dei centri nervosi interviene nel determinismo e nell’esecuzione del gesto grafico, che rappresenta, una volta realizzato, il risultato di una attività coordinata senso motoria di tipo associativo molto ampia.

La metodologia d'indagine parte dal presupposto che la scrittura, superate le fasi dell'apprendimento, diventa un processo automatico, risultato delle risposte motorie ai circuiti neurali.

Tali risposte comportamentali non possono essere che uniche, come esclusive sono le esperienze emozionali degli individui. Da queste premesse deriva la possibilità di interpretazione della scrittura per la descrizione della personalità umana.