00 21/08/2006 10:58

Direi evento da non perdere assolutamente, non capita spesso di avere un così vasto range di opere dedicate ad un artista, con in aggiunta la possibilità di ammirarle laddove sono state create.

Evento davvero unico, dove Mantova, Padova e Verona sono le città designate a celebrare il 5° centenario della scomparsa del noto artista Andrea Mantegna (1431-1506).

Ricordiamoci che per questa occasione, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha appositamente istituito un Comitato Nazionale, presieduto dal Vittorio Sgarbi, di cui fanno parte i più insigni studiosi del Rinascimento italiano.

Dal 16 settembre 2006 al 14 gennaio 2007, il progetto espositivo “Andrea Mantegna 1506-2006? sarà allestito contemporaneamente, come già ampiamente posto in risalto su post vari precedenti, presso le Fruttiere di Palazzo Te (Mantova), il Museo Civico agli Eremitani (Padova) ed il Palazzo della Gran Guardia (Verona).

La mostra più significativa è indubbiamente la prima, intitolata “Andrea Mantegna a Mantova 1460-1506?: l’artista, infatti, trascorse qui ben 46 anni, lavorando presso al corte dei Gonzaga, anche se non disdegnò incarichi a Roma (per esempio, dipinse nella villa del Belvedere del papa Innocenzo VIII) o, comunque, per altri committenti.
Il maggior capolavoro di questo periodo è sicuramente la ‘Camera Picta’ (camera dipinta) di Palazzo Ducale, detta anche ‘Camera degli Sposi’, nonostante si trattasse di una semplice sala di rappresentanza.

L’intento è mostrare i segni artistici che il Mantegna lasciò in questa città, assieme alle opere del Perugino, di Lorenzo Leombruno, di Gian Francesco Tura e di Lorenzo Costa, mai esposte finora in Italia, ma parte integrante del patrimonio artistico locale. Anche se molti lavori non potranno essere trasportati per le cattive condizioni di conservazione, tra quelli già ufficialmente autorizzati ci saranno la ‘Madonna con Bambino’ ed il ‘Redentore’.

Nella seconda sede, che ospiterà “Andrea Mantegna e le arti a Verona 1450-1500? , si potranno ammirare il ‘Trittico di san Zeno’ del 1456-1459 e la ‘Madonna in gloria fra santi e angeli’, due ‘rappresentanti d’eccezione’ dell’inizio e della fine del primo Rinascimento a Verona e dell’innovazione che il Mantegna portò in questa città. Non mancheranno le opere di Francesco Benaglio, Francesco Bonsignori, Domenico Morone e Liberale da Verona, oltre a sezioni dedicate al disegno, alla scultura, all’editoria, alla numismatica, all’architettura ed alla miniatura.

Il Museo Civico agli Eremitani , infine, presenterà i primi lavori, realizzati fra il 1445 ed il 1460, con Donatello, Jacopo Bellini, Giovanni d’Alemagna, Antonio Vivarini ed altri, viaggiando attraverso il fermento artistico della città che, in questi anni, divenne il simbolo della rinnovamento, da un punto di vista rinascimentale, dell’espressione artistica.