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Credo (Pirandello)

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    Nina§
    Post: 109
    art friend
    imbrattatele
    00 30/08/2006 00:07
    CREDO


    Tengo a vantarmi solo d’una cosa,
    cioè:

    d’aver per tempo appreso che si sente

    pure una gioja, ancora a molti ascosa,

    nel non chieder perché

    di niente

    né a Dio nostro signore, né alla sposa

    di Dio, madre Natura, né alla gente;

    e nel lasciar che i cosí detti scaltri

    non prestin essi fede alla bugia

    che altri

    dal nostro stesso dimandar sovente

    a dir costretto sia.



    Se Dio mi vuol far credere ch’Egli è

    dovunque

    e che

    veglia su tutti, e dunque

    pure su me;

    ch’Egli d’una giustizia è dispensiere

    la qual col nostro metro

    non si misura né intender ci è dato,

    dovrò dargli per questo dispiacere?

    gli crederò:

    il mondo, bene o male, ha camminato,

    almeno un po’;

    Egli non sa mutar l’antico andare,

    povero Vecchio, ed è rimasto indietro.

    Ma il mal non lo so fare,

    e alle labbra, che chiacchieran da mane

    a sera,

    che costa, alla fin fine, una preghiera?

    Io rimango credente, ei Dio rimane.



    Chi d’inventar si piaccia

    stranissime avventure

    e trovar brami chi fede gli presti,

    venga da me, venga e le narri pure:

    di stupor, d’ira o di duol, com’ei vuole,

    vedrà tosto atteggiarsi la mia faccia,

    seguendo le parole

    e i gesti.

    Poco mi costerà farlo felice.

    E non m’importa s’egli poi balordo

    mi dice:

    so d’essere la rete ed egli il tordo.



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    chicom
    Post: 2.256
    admin
    gran maestro
    00 01/09/2006 09:34

    e a seguire, da "Fuori di chiave"

    LO STAJO

    Tu sei come uno stajo, bontà mia,
    che, a misurar le altrui nequizie, in dono
    io m’abbia avuto, e donde il colmo via
    tolgo con la rasiera del perdono.

    Or faccio conto che granajo sia
    l’esperienza: le granaglie sono
    calunnie inganni invidia giunteria,
    e da ogni mucchio so quanto son buono.

    [SM=x629128]

    Fuori di chiave
    Prima stampa
    A. F. Formiggini / Editore in Genova / 1912.
    vol. di pag. 116, cm. 17 x 11, L. 2,50;
    terzo della collezione «Poeti italiani del XX secolo»