“Palle! Palle!” fu il grido di giubileo che nel 1513 si sollevò sia a Roma che a Firenze, per indicare che il soglio di Pietro era andato alla famiglia de’ Medici, nel cui blasone comparivano sei palle.
Leone X (figlio del Magnifico ) con un precario stato di salute, fu eletto Papa a trentotto anni senza nemmeno essere sacerdote ma solo diacono.
Nella storia della Chiesa non si erano mai visti preparativi così fastosi per l’insediamento del successore di Pietro. Furono migliaia gli artisti che arrivarono a Roma a dipingere quadri, scolpire statue e costruire archi trionfali. Leone X fu un vero principe, amante dell’arte e dei piaceri, con uno stile di vita più improntato all’aspetto laico che a quello apostolico.
Anche se zelante agli obblighi religiosi legati alla sua carica, rivelava la sua vera natura nella passione della cultura, nelle grandi battute di caccia al cervo o al capriolo, e nelle spettacolari riunioni conviviali che lui stesso organizzava. Per Roma città cosmopolita, gli anni di questo Papa furono davvero d’oro, ed il banchetto rappresentò il momento della massima esibizione del potere. Le cronache del tempo sono piene di questi eventi, attesi dal popolo come occasione per mangiare il cibo “avanzato” ai potenti.
Descritto nei minimi dettagli, dal menù alla coreografia, fu il banchetto con il quale si solennizzò la cittadinanza romana accordata a Giuliano de’ Medici, fratello del Papa. In piazza del Campidoglio si allestì un grande teatro capace di contenere oltre tremila persone, con disposte sulla scena tavole imbandite di stoviglie preziosissime e venticinque servizi articolati in cibi ricoperti d’oro.
Leone X, grazie a banchetti come questo, creò un vero stile del ricevere, spingendo nobili e ricchi di Roma a fare a gara per mostrarsi sulla scena gastronomica con sempre nuove e stupefacenti trovate. Per esempio, il banchiere Agostino Chigi, dopo ogni portata soleva far gettare nel Tevere, tra le esclamazioni di stupore della folla, le stoviglie d'argento appena utilizzate (sembra tuttavia che la notte le stoviglie venissero recuperate con delle reti opportunamente predisposte).
Questo era dunque lo scintillante clima culinario del tempo di Leone X, Papa che però è passato alla storia sia come cattivo uomo di chiesa (promosse il mercato delle indulgenze), che come politico incapace a giudicare l’importanza del fuoco religioso acceso da Martin Lutero, contro il quale si limitò ad emettere una Bolla, ricca di purpurei nastri, sigilli e ceralacca (Bolla Exsuge Domine).