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Scherzo n. 14

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    Nina§
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    art friend
    imbrattatele
    00 04/09/2006 14:43
    Quando un’ombra vedrai danzare sulla luna,

    quando i sepolcri tremeranno,

    quando il gelo avvolgerà questo pianeta antico,

    quando s’infuocherà il cielo,

    quando vedrai danzare gli animali più feroci,

    quando sangue pioverà dal cielo,

    quando gli uomini saranno tutti morti,

    allora tu potrai gridare,

    allora io potrò vederti, toccarti, baciarti.



    Non importa se ora la tua tomba

    è sporca è abbandonata è profanata;

    non importa, quel giorno verrà.



    Senti?

    Proserpina è frustata da Plutone,

    ma non grida, non piange:

    è lei che invoca quella frusta, quelle pene.

    Vedi?

    Troia è in fiamme

    per colpa di una sola donna.

    Vedi, vedi ora.

    La Germania sta per conquistare

    tutto questo miserabile pianeta.

    Ma guarda! La Germania è in catene.

    Ed ora non guardare, non guardare più:

    chiudi gli occhi e dormi.

    Quel giorno non è lontano.

    Ora, dormi. Dormi.


    Scherzo n.14

    [da Opera Settima, 1967. Scherzo sul Prometeo di Franz Liszt].

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    chicom
    Post: 2.270
    admin
    gran maestro
    00 04/09/2006 16:33

    Scherzo n. 21 da Opera Settima

    la "violinista dai lunghi capelli neri" ke cerca "lo scheletro di Mozart nell’ossario viennese" e il timore della gelosia di Costanza



    Andiamo ad ascoltare il pianto
    nelle strade più misere.

    “Madre sventrata a coltellate
    dal figlio pazzo”.

    Suona l’organo nella chiesa antica e benedetta.

    Passeggia insonne
    lo scheletro di Mozart nell’ossario viennese:
    la violinista dai lunghi capelli neri
    lo cerca per farsi abbracciare.

    Che direbbe Costanza...
    Ha trovato in un vecchio castello
    una ciocca dei suoi capelli biondi:
    eterno Mozart.

    Ma noi vagheremo
    nelle polverose stanze degli antichi castelli,
    scrosteremo le pareti,
    scopriremo splendide pitture,
    troveremo lettere d’amore,
    guanti di sfida,
    conosceremo i fantasmi.

    Apriremo la tomba della castellana
    e baceremo le sue ceneri preziose.

    Andiamo a suonare l’organo nell’antica cappella:
    sul davanzale di quella finestra
    ci sono le ossa di un falcone.

    Ho paura... voglio aver paura.

    Per terra, lì, guarda,
    vicino a quel letto ci sono macchie scure:
    sangue, macchie di sangue,
    perso durante una prima notte di matrimonio:
    ... ha sofferto ... ha goduto ... ha delirato
    la vergine del castello appena sedicenne.

    Andiamo ad ascoltare il pianto
    nelle strade più misere.

    "Ragazza diciottenne incinta
    uccide un giovane,
    mentre tenta di violentarla
    in un magazzino di ferri vecchi"

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