00 22/10/2006 23:07
Re:

Scritto da: chicom 22/10/2006 21.48

la coscienza, come essere, introduce il nulla nell'essere in generale

l'uomo è coscienza, trascendimento continuo di sé; la sua esistenza consiste in questo trascendersi continuo; egli non "è" qualcosa, ma "diviene" sempre;

nella sua vita non esplicita un'essenza prefissata, ma la costruisce via via

ma la costruzione dell'essenza nn esiste come sola filosofia, esistono le soggettività percepite, le situazioni ke modificano l'"in sè" fondendolo con il "per sè"

l'essere muta, anke il mio, e il mio mutare stravolge l'essere precedente, molto poco filosofamente, trasformando anke il mio "per sè" in in un bisogno di ricerca sul giusto concetto di essere per gli altri restando essere per sè stessi

un addio ricevuto ha scatenato un rivoluzionare concetti creduti statici nel loro evolversi, costruendo nuove visioni dell'"in sè" nei confronti della vita altrui

e così il chicom filosofeggia con la vita, cercando i giusti equilibri del suo essere




Divenire...è vero la nostra esistenza è soggetta ad un continuo movimento..mutiamo nel breve istante di un respiro....
Ma mi piace considerarci delle particelle impazzite in balìa dell'imprevisto...interagiamo con quello che ci circonda....non sempre razionalizzando le nostre azioni...a volte solo per puro caso...
Il panta rei di Eraclito...tutto scorre....nessuno scende due volte lungo lo stesso fiume...non lo so..e allora quando commettiamo lo stesso errore per ben due volte...a cosa è servito lì il panta rei...c'era forse un sasso a bloccare il corso dell'acqua di quel fiume???
Quell'addio di cui parli ha ridimensionato il tuo concetto di certezza...non tutto è per sempre...l'ho imparato a mie spese, come tutti noi in fondo, chi per una cosa, chi per un'altra...
l'importante è non fossilizzarsi su quel momento....in questo senso lasciati liberamente fluire come quel fiume...così potrai riacquistare un nuovo equilibrio...siamo dei grandi equilibristi su di un filo immaginario..la nostra vita...