Continua tu - due

Si era accorta che c'era qualcosa di diverso quando aveva notato la piccola auto nera.
Prima aveva pensato ad una coincidenza, poi si era dovuta ricredere...
L'uomo al volante portava una giacchetta nera di pelle, degli occhiali dalla montatura spessa, aveva i capelli scuri mossi.
Lo aveva notato sul ciglio della strada intento a telefonare, parcheggiato lungo il marciapiede che leggeva il giornale ... e in tante altre occasioni ... troppe per essere solo incontri casuali.
Che cosa poteva spingerlo a seguirla?
Perchè oramai era chiaro. Quell'auto scura la seguiva.

Lui continuava a seguirla, erano giorni ormai.
All'inizio era un incarico come un altro, ma osservandola spesso, quella ragazza dai capelli ricci gli aveva creato una curiosità strana, cominciava a volerla conoscere meglio, magari in situazioni diverse.
Lo squillo del cellulare lo distolse per un attimo dai suoi pensieri.
- sì, qui tutto procede bene, sembra che non ci sia nulla di insolito, ma qualcosa di strano ci dev'essere, troppi spostamenti illogici, mmmh, chissà che non si scopra qualcosa proprio stasera -
Richiuse il cellulare, la osservò entrare nel vialetto, e si appoggio allo schienale.
Altro tempo per cui pensare.


passo...

Quel pomeriggio era rientrata prima del solito. Di fretta, aveva percorso i pochi metri che la separavano dalla porta e si era chiusa in casa. Aveva controllato velocemente che tutto fosse come lo aveva lasciato e poi avava spiato attraverso le tendine. Eccola là. La solita piccola auto nera, ferma accanto al bidone delle immondizie, col tipo al volante che telefonava. Clara sospirò. Cosa poteva aver fatto di sbagliato? Nulla nella sua vita poteva destare sospetti. Eppure quello era lì per lei. Accidenti! E adesso?

passo...

Quale la causa di tanto interesse? Motivi passionali, escluso. Da anni non aveva legami e non ne voleva, dopo la storia di Giorgio. La sua ultima storiella risaliva a un anno prima, durante le vacanze, e all'altro capo del mondo. Parenti non ne aveva più. Beni al sole nemmeno. Il lavoro? L'operatrice di un call-center può farsi dei nemici? Improbabile.E allora, chi era quell'uomo e perché la stava seguendo?

La mattina seguente, appena alzata, il suo primo pensiero fu su come sfuggire alla sorveglianza indesiderata del tipo in giacchetta nera.
Mmmmmmm... poteva sgattaiolare dal retro e per qualche ora farsi gli affari suoi senza essere seguita. Ma inspiegabilmente provò una strana e inaspettata sensazione, come se il non essere monitorata da qualcuno la rendesse fragile, scoperta... Quasi il tipo che la seguiva le dava la certezza di poter andare ovunque e tornare incolume. C'era qualcuno che si occupava di lei...
Stupita tornò di nascosto ad osservare l'auto.
Si vestì, fece colazione velocemente e uscì in bella vista dalla porta principale.

Nonostante l'ostentata sicurezza le pareva che le gambe dovessero cederle da un momento all'altro, sembrava quasi percepire l'assurdo tremito delle ginocchia e loscricchiolio delle ossa che avrebbero voluto tremare senza alcun ritegno. Cosa diavolo le era vunto i mente?
La strada era praticamente deserta, avrebbe voluto scrutare la macchina e cercare di cogliere un minimo particolare o anche solo un indizio che le permettesse di fugare tutte le sue paure. Il cuore accellerò velocemente i battiti, la portiere della macchina era socchiusa, riuscì a vincere l'impulso di mettersi a correre. No! Si sarebbe fermata ed avrebbe chiesto alla persona dentro all'auto il perchè..

Losh

Rallentò mentre si avvicinava. La portiera restava socchiusa. Probabilmente l'uomo si era appisolato. Lo vide di fianco attraverso il vetro. Era immobile, con gli occhiali a coprire lo sguardo. Poteva dormire o no, poteva seguirla con gli occhi...non lo sapeva. Si fermò quasi di fianco alla portiera e aspettò. Si rese conto di essere rigida. Lentamente il viso di lui cominciò a girarsi dalla sua parte. Le si bloccò il respiro. Era sveglio, l'avrebbe vista... e ora????

Si era appisolato nell'auto, non avrebbe dovuto. Ad un certo punto sentì qualcosa, si risvegliò piano, girò lo sguardo verso il finestrino, non alzò gli occhiali scuri, la osservò. Gli sguardi si incrociarono, per un attimo senza capire il perchè.