00 13/02/2011 21:45
Il tempo scorre lentamente, indugiando nel torrente di parole che non riesco a fermare, Nadia mi aderisce come una seconda pelle sento il suo cuore battere e mi chiedo se provi le mie stesse sensazioni. Un lungo brivido mi percorre il corpo ad ogni suo piu’ piccolo movimento e il suo calore è una sensazione che poche volte ho provato nella mia vita e mai e poi mai avrei creduto di poter provare in questa stanza. “Siamo due anime sole che nuotano in una palla per pesci” questa strofa mi esplode nel cervello e non posso fare a meno di ripeterla a voce alta, Nadia alza la testa dal mio petto e guardandomi negli occhi mi chiede: “Cosa hai detto?” La bacio sulle labbra: “Nulla, mi è venuta in mente una strofa di una canzone dei Pink Floyd; Wish you were here, e mi è uscita dalle labbra”. “Ripetila” dice lei e cosi faccio. Nadia si scioglie dal mio abbraccio e si allunga verso un pc portatile posato su un tavolino vicino al letto, mi chiede: “Come si scrive?” Allungo le mani da dietro le sue spalle e scrivo il titolo della canzone e l’autore, dopo 0,5 secondi Youtube ha trovato sia il video che la canzone. Nadia si sdraia su un fianco e ascolta attentamente le note, la abbraccio mi manca il calore del suo corpo e mentre guardo David Guilmore suonare la chitarra ne canto sussurrando le strofe. Le parole mi scorrono nella mente e capisco il motivo per cui mi sono uscite dalla bocca, in fondo questa stanza con i suoi colori accesi assomiglia davvero ad una palla per i pesci e sia io che Nadia non siamo poi molto lontani dalla definizione di “anime sole” la strofa seguente non spezza l’incantesimo ma racconta chi veramente siamo: “… anno dopo anno correndo su questa vecchia terra che cosa abbiamo trovato? Le solite vecchie paure”. La chitarra di Guilmore continua a suonare e Nadia ha un lieve fremito, la stringo forte e le bacio il collo, vuole girarsi e guardarmi negli occhi mentre mi dice: “Non la conoscevo, è una canzone cosi triste… vorrei che tu fossi qui” sussurra le ultime parole ma io riesco ugualmente a sentirle. Non so cosa mi prende, è solo una frazione di secondo, ma mi irrigidisco pensando che lei ricordi un amore lontano ma la sua mano mi accarezza il volto mentre avvicina le labbra al mio orecchio: “Pensavo a mia figlia mi manca moltissimo”. Mi sento un idiota e riesco solo a dire: “Non mi devi nessuna spiegazione… scusami”. Nadia sorride, mi bacia dolcemente: “No.. non ti devo nessuna spiegazione e se fosse successo con chiunque altro tutto sarebbe finito in questo preciso istante ma tu hai dentro lo stesso vuoto che mi tormenta. Possiamo fingere di essere in un altro posto o possiamo addirittura pensare di essere due persone completamente diverse che si sono incontrate ed hanno scoperto di avere un qualcosa in comune. Possiamo credere che tutto questo non lascerà alcun segno nelle nostre vite ma, credimi, siamo già troppo oltre e fingere non serve a nient’altro che sentirci ancora piu’ vuoti e piu’ soli”. Non voglio risponderle perché c’è troppa amarezza nelle sue parole e il mostro ricomincia ad urlare, avrei solo voglia di bere fino a perdere i sensi per non dover ammettere che lei ha ragione.

Losh [SM=x629171]
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Siamo realisti, esigiamo l'impossibile (Ernesto Che Guevara)