Aghi d’acqua sul selciato
levigato da indecisioni
e agli angoli mezze lune
incise da scianchi passi
frenati d’umori pesanti
Nei centri storici
tutto è scritto
basta saperlo leggere
e i piccioni studiosi
fanno i nidi dove avi
non furono mai traditi
Consumate da funi
pietre bucate
incastonate al muro
ascoltarono mille lamenti d’asini
legati al vino violento
dei padroni alle cantine
Inferriate di balconi
salate da appoggi
di mani sudate
in attesa di spasimanti
mantengono ancora
sotto ruggine i tremori
Portoni con la buca del gatto
distratti da miserie d’intrighi
(facevano passare anche topi)
ora resi guerci da intemperie,
labbra che non coprono
il vuoto dei denti ove pipistrelli
col battito d’ali simulano
antichi respiri
La fontanella singhiozzante
come solidale a ogni pianto
così ognuno con sguardi
raccontava all’acqua le pene
Il lavatoio,accoglieva
oltre ai panni le corna
faceva da specchio
a Sante e Puttane
a seconda della voce narrante
-------------------------------
Da:Soste Precarie
www.santhers.commichael santhers