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E' arrivata..la primavera.Dicono.
Me ne ero accorta anch'io, se è per questo.
Per un giorno solo.
La serenità è un lusso, e come tutti i lussi si paga.
E' altezzosa, non va con tutti.
Lei guarda bene, con chi si associa, prima di decidere una propabile compagnia.
Ti scruta, vede se per caso non hai altri pensieri per la testa, perchè se così fosse, è talmente snob da abbandonarti, piccata ed irritata per essere seconda a chiunque.
Non ammette rivali.
Non ammette scomodi compagni di viaggio.
Vuole essere lei da sola, ad avere il potere......
Mi guardo allo specchio.
Sono riuscita a far diventare la splendida criniera dove qualsiasi mano, per un istante vorrebbe posarsi, una blanda caricatura di cornice, così' ostica e dura da sollevarsi, che
subito cade in preda al panico, non appena una qualsivoglia spazzola tenta, per assurdo, di placare quella rabbia.
Riuscissi per un attimo a materializzare tutte le pietre che mi opprimono il cuore, potrei tentare di frantumarle.
Ma non ce la faccio, sono bene assestate in fondo....e quando vengono a galla, lo fanno in un crudele gioco.....Come una maschera di sebo che lucida la pelle, posandosi sul volto in maniera talmente subdola da chiederti se per caso non sia un trattamento di bellezza quello che rende così' unti perfino i sorrisi..Così sono le mie pietre.
Appaiono in superficie, giusto il tempo di uscire sotto forma di lacrime, o di ghigno, deformandoti i lineamenti in maniera così perfettamente ingannevole da mascherare il dolore in sincera, finta, e consapevole parvenza di sorriso.
Le ricacci giù, perentoriamente.
O perlomeno ti illudi che sia così.
In realtà vanno e vengono, in un tenero balletto, dove fra il sorriso e il pianto, in quel breve intervallo, si riesce ad intravedere, ma solo per un istante....il fondo tetro di quel cuore che ospita così tenere, affidabili, leali compagne di viaggio. Ed allora è l'orrore.
Meglio che se ne tornino al loro posto...forse.
Scoprire il vuoto nel vuoto, scoprire la solitudine nell'infinito, può essere ancora più doloroso che portare tali fardelli.
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