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Ho trovato dei vecchi appunti, da me presi,e rielaborati, durante degli incontri giovanili, che facevo in un gruppo, con il quale si esaminavamo varie tematiche, tutte legate al tema del..."Riuscire".
Il gruppo era di ispirazione cristiana, ma molto aperto.
Vorrei condividerli con voi, ho imparato molte cose da quelle persone......e anche da me stessa.
"Ognuno di noi ha una sua sensibilità.
La sensibilità è un dono.
Una ricchezza straordinaria.
Ci fa commuovere di fronte a un bello spettacolo, o di fronte alla sofferenza del prossimo.
Ci fa "vibrare" al cospetto di un capolavoro artistico.
Ci fa condividere la gioia di un amico.
Ci fa entrare più o meno profondamente, in contatto con gli altri.
La sensibilità DEVE però andare di pari passo con l'INTELLIGENZA.
Prova a percuotere il tuo cane, ogni volta che abbia: al solo vederti, raggiungerà la sua cuccia, voltandoti le spalli.
Così sarà se soffochi ogni volta la tua sensibilità.
Si ritirerà clandestinamente, ma non rinuncerà MAI all'azione.
Con conseguenze DISASTROSE, ossia soffocando l'INTELLIGENZA e impedendole di giudicare sanamente.
Gli esempi?
Ne son venuti fuori tanti.
Pasqualina ha ragione perchè mi è simpatica.
Giovannella mi sta sulle scatole, quindi ha torto.
Il prof di inglese mi è simpatico, perciò con lui studio di più.
Che lotto a fare? Chi li nota i miei sforzi?
Mia figlia è una perla, QUESTO non lo farebbe mai.
Tu con me hai chiuso, non esisti più. Qualsiasi cosa tu faccia, non ti calcolo proprio.
In QUESTI CASI vince la sensibilità sull'intelligenza.
E sinceramente, non si è "veri" uomini (in senso di umanità)
Oppure, la sensibilità da noi repressa, andrà in aiuto delle brutte inclinazioni del nostro temperamento, rafforzandole in maniera tragica: autoritarismo, sete di dominio, violenza, lussuria.....
O peggio ancora, un giorno, farà scoppiare un dramma inatteso"
Ljuba
Non sono calvo. Ho i capelli color carne
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