Questa è ancora un'opera del periodo giovanile, ma sicuramente fu eseguita quando Leonardo non era più un collaboratore stretto della bottega del Verrocchio.
Posto la foto, sperando che non sparisca come il Battesimo di Cristo...
1474-1478 circa
olio su tavola; 62 x 47.5
Monaco di Baviera, Alte Pinakothek
Per alcuni è opera integralmente di Leonardo, per altri il suo è il contributo maggiore in un quadro della scuola del Verrocchio.
Lo schema è abbastanza tradizionale: in interni, finestre a bifore aperte su un paesaggio montuoso dallo sfumato tipicamente leonardesco, Madonna assorta, Bambino piuttosto vivace e, ancora, pingue.
Nuovo, per Leonardo, è il medium usato, l’olio. Procurerà qualche danno, forse per eccessiva grassezza, come le linee in rilievo sulla testa di Maria . Nuovo è l’utilizzo dei colori, misti per vivacità e armonizzati per accrescere l’effetto visivo di ognuno. Si veda il giallo lucente della fodera del manto della Vergine accanto al verde oliva del cuscino del Figlio; la parte superiore del manto a sfumature bianche che si accostano alla manica rossastra. Per quale motivo, se non coloristico, doveva apparire la fodera?
Il vaso di cristallo con fiori sembra un esercizio di stile, e molta più attenzione è stata dedicata alla trasparenza del vetro che non alle corolle un po’ vaghe. La passione per le trasparenze non è nuova: si notava anche nel leggio dell’Annunciazione e nella camiciola di Ginevra de’ Benci. Anche in questo quadro appare un fiore-simbolo: il garofano sarebbe un richiamo alla futura passione di Cristo.
E anche qui, qualche problema coi bambini, con la quasi deformità del pargolo, una grassezza sottolineata dai solchi impressi dalle dita della Madre nella schiena del Figlio, lo sguardo fuori mira. Se ne può lodare il movimento, spiegabile con lo sforzo di afferrare il fiore, ma il braccino sinistro sembra uscirgli dall’orecchio. La scarsità di capelli è dovuta a un’opera di restauro distruttrice.
Commento tratto dal sito thais..