Avevo già avuto modo di vedere, in altre esposizioni, opere del grande maestro del Surrealismo, ma questa di Como è stata per me un’occasione unica per conoscere ed approfondire questo genere di pittura. Quando ti trovi davanti un’opera di Magritte il disorientamento è assicurato, le opere rappresentano la realtà quotidiana, ma sotto forme nuove. Abbinamenti impossibili nei quali puoi ritrovare la realtà, il sogno e il mistero, immagini che disorientano il profano ma che affascina perché trasmettono la capacità di cogliere il senso di ciò che realmente si rivela attraverso le apparenze che a prima vista si nascondono. Attratto dalla pittura di De Chirico, a lui va data la grande capacità di aver perfezionato la straordinaria rivoluzione poetica che attraverso le chiavi del sogno e del mistero apre le porte dell’anima e del segreto arcano della vita.
In qualsiasi museo, collezione o mostra un opera di Magritte risalta subito sullo sfondo delle opere contemporanee proclamando la propria originalità. Questo suo successo si spiega con la trasformazione avvenuta nell’arte contemporanea, dall’astrattismo postbellico ad una temperie artistica nuova e diversa che iniziò ad emergere intorno agli anni ’60 e annoverava Magritte tra i suoi precursori. L’opera di Magritte aderisce in maniera evocativa alla tendenza, alimentata da una revisione del modernismo classico e culminata nell’euforia teorica degli anni ’80, che vede l’arte come teoria. L’interesse mostrato da Michel Foucault nei confronti di Magritte contributi in misura non trascurabile a fornire un’immagine dell’artista come "pittore filosofo".
Il percorso espositivo di Villa Olmo si sviluppa a partire dal 1926, anno che lo stesso Magritte indica come data di nascita della sua prima opera surrealista, fino al 1967 anno della scomparsa dell’artista. Oltre al celeberrimo "L’impero delle luci", che da il titolo alla mostra, spiccano capolavori quali La Magie noire, Le Retour, La Bonne Foi e tanti altri.
Una mostra che sicuramente a reso omaggio alla geniale capacità visionaria di un grande poeta e innovatore dell’arte moderna.
Da parte mia un ringraziamento agli amici che mi hanno accompagnato in questa bellissima avventura e condiviso con me il piacere di ammirare queste opere.
Keko