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I malati di Internet

Ultimo Aggiornamento: 22/11/2006 16:17
17/10/2006 18:48
 
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Chi chatta
Fino a qualche anno fa (e per molti, tuttora) era
opinione diffusa che le chat fossero un luogo per
adolescenti cattive intenzioni. Un gioco tutt’al più.
Ecco,
appunto, un gioco, e proprio come tale si
addiceva a chi è abituato all’attività ludica. Non
tanto ai bambini, poiché questi non giocano a
parlare, a comunicare, quanto piuttosto a chi
inizia a esplorare nuovi tipi di conoscenze, Questa è
stata la convinzione nata con le chat. Poi, però,
con il tempo, si è visto che non è affatto così. Si è
appurato che a chattare sono persone delle età
più disparate. Giovani e anziani. Adolescenti e
pensionati. Imprenditori e operai.le chat sono il mezzo di comunicazione per eccellenza di chi non si conosce e fin tanto che non ci si conosce.Le chat sono formidabili, danno modo di parlare con ore amabilmente con gente che nella vita reale
considereresti insopportabile. Il punto è proprio
questo. Nella vita reale. In chat, quando ci si lega
a qualcuno, tutto sembra assumere un alone di
magia, di sacralità.Fra le persone che chattano vi sono anche
malintenzionati; persone violente, pedofili,
sadomasochisti e tutti coloro che si sentono al
riparo e al sicuro poiché possono nascondersi
con facilità.Difficilmente una persona cambierà chat.
Sì, per curiosità potrà passare da una ad un'altra,
ma normalmente ne sceglierà una e si affezionerà
a questa. Un po' come ci si affeziona alla propria
casa. Ecco, potremmo proprio dire che le chat
rappresentano, per molti, una vera e propria
abitazione parallela a quella reale. e
più frequentemente ci si sente ripetere in chat è
proprio questa: "Spero di rivederti. Spero di
poterti sentire presto. Per questo
stesso motivo è difficile che accada quello che
invece sovente accade nella vita reale: ovvero che
amici di amici diventino amici. In chat no.
Chattare non è sinonimo di alcuna malattia.
Chattare, di per sé, non è negativo Ciò però
non significa che l´azione
del chattare non possa trasformarsi in una
patologia. Ci si può ammalare di chat.
Risulta concepibile che più tempo
si passa davanti alla chat meno ne resterà per
fare altro. C´è da insospettirsi quando ci si rende
conto che le normali azioni quotidiane vengono
ritardate dal fatto che le chat prendono il
sopravvento.Credo di
non esagerare quando penso che la chat possa
dare dipendenza. Una dipendenza fisica e
psicologica, al pari del bere, del fumare, del
drogarsi. Chi dipende dalle chat, infatti, fa delle
chat la sua ragione di vita. Tutta la giornata
comincia e termina con le chat. Tutto il resto
perde valore, non è interessante, diventa noioso.
Ogni altra azione perde di significato e, appunto,
si vive in funzione delle chat. Questo può
apparire paradossale e impensabile per chi è al di
fuori, eppure sono sconcertanti le dipendenze
che possono emergere. Si comincia dall´ormai
stranoto: ancora cinque minuti, cosa vuoi che
siano cinque minuti in più, e si finisce per
perdere intere giornate e intere nottate in chat.
Rimangono sempre più delusi
del fatto che nessuno gli sia veramente amico. E
così chattano ancora di più e ancora e ancora fino
all’esaurimento delle forze. A volte capita che
queste persone dormano con il computer accesso
e connesso, pronti a svegliarsi e a chattare
qualora qualcuno in qualsiasi momento decida di
contattarli.Risulta quanto mai comprensibile che
in siffatti casi soltanto una psicoterapia potrà
aiutare queste persone a recuperare e a
ricostruire quel tessuto che è stato compromesso
dall´abuso di questo mezzo. Abbiamo parlato di
dipendenza fisica e psichica. Vi è una
somatizzazione, infatti. Chi diventa dipendente
dalle chat non riuscirà a starne lontano, sentirà
sintomi quali tachicardie, tremori, irritabilità,
depressione, crisi isteriche. Questo l´abbiamo
rilevato chiaramente in più soggetti durante una
ricerca. Si cancellano appuntamenti,
impegni, pur di poter trovare il tempo per stare
in chat. Spesso la chat diventa un rifugio. La
perdita di un figlio, la fine di un amore, una
disgrazia recente, un lavoro che pare non
arrivare mai. E allora si cerca di stordirsi di
“darci via”, di buttarsi a capofitto in qualcosa che
tenga occupati, impegnati, che faccia sì che la
mente non abbia modo di tornare su quel
pensiero. E allora ecco che la chat spesso diventa
una tentazione. Si comincia per curiosità, si
finisce per diventarne schiavi. Soggetti che si
sentivano esclusi dalla società, che avevano una
scarsa considerazione di sé si vedono proiettati in
un mondo che li considera, che li ascolta, che si
illudono possa aver una qualche considerazione
di loro. Così facendo odiano ancora di più il
mondo esterno e enfatizzano ancora di più quello
virtuale, dimenticandosi che in chat vi sono
persone. Uomini, donne. Si costruiscono "AMICI"
persone a cui nn confideremmo mai certi nostri segreti
piu' nascosti. Ma il bello e'che questi questi fantomatici
"amici" a volte ci tradiscono.
Conoscere una persona sia necessario nn la sola conoscenza
di alcune ore trascorse insieme (anche a volte mesi o anni)
ma ritengo che sia importante frequentarsi e' importante
conoscere l'altra persona visivamente sentendo fisicamente
quelle che posso essere le emozioni che con un gesto o una carezza
il poter guardare negli occhi l'altro/a pero' qui a volte succede che il
famoso alone magico sparisca e che ci troviamo piu soli di prima.
Non e' facile incontrarsi non dobbiami criticare chi non lo vuole fare
perche' questo a volte nn avviene per diversi motivi, o per la lontananza
o perche si ha troppa paura dell'altro/a o perche' nn si e' disposti a
completamente ad essere cosi' altruisti come ci si dichiara.
E' inoltre da prendere in considerazione un altro fattore
le molte ore trascorse in chat puo'danneggiare il nostro
sistema nervoso
Si sono registrati, in soggetti
comunque già predisposti alla patologia, casi di
epilessia. E infine problemi di tipo psicologico e
psichiatrico. Crisi d’astinenza, depressione,
ansia, attacchi di panico, agorafobia, fobie sociali,
disturbi della personalità, nevrosi compulsive.
Quindi volendo concludere direi che e' sempre meglio una bella passeggiata a piedi
anche da soli... che chiusi in casa per trovare cose o sensazioni che a volte
non possiamo trovare e restano a volte solo illusioni.
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