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I malati di Internet

Ultimo Aggiornamento: 22/11/2006 16:17
17/10/2006 19:08
 
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art friend
imbrattatele
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Io in chat ci sono stata pochissimo..tutto troppo di corsa...poi quando arrivi alla decima persona che ti chiede di descriverti sono due le opzioni: o ti metti a piangere dalla disperazione o rispondi come ho fatto io: Vorrei descrivermi..ma nel frattempo e per frattempo intendo le nove persone prima di te..me so persa qualche pezzo mio vero...a forsa de descriverme non me riconosco più!!!"
mi piacciono di più i forum, perchè hai tempo di pensare, di riflettere, puoi posrare i tuoi pensieri e leggere quelli degli altri...
Comunque è vero che può creare dipendenza ed è anche vero che è un buon palliativo per le persone che per una cosa o per un'altra si sentono sole...
E' anche vero come dici tu, che ci sono tipi molto curiosi in giro e alcuni anche problematici..però per fortuna con un pò di buon senso se li si riconosce li si evita o comunque uno se ne libera..con un clik...è molto più difficile nella vita reale ad esempio liberarti di qualcuno che ti rompe!!
Io nel forum ho conosciuto la persona che amo da due anni e die amici spettacolari..uno anche lui da due anni e uno di fattura più recente!!!
Sono stati tutte e tre persone vere, non si sono affatto camuffate...diciamo che forse sono stata fortunata..
Siamo nel momento storico e sociale del tutto veloce e subito...e la chat, il forum sono i mezzi più idonei a realizzare questo strano archetipo di desiderio umano...
Di certo non soppianterà mai un abbraccio vero..però anche il disquisirte su vari argomenti con altri allarga la nostra esperienza culturale, sociale, e via dicendo...
Tutto sommato se lo si usa bene Internet non è quel diavolo che lo si vuol dipingere!!!
Però esiste una vera e propria patologia in merito come dicevi tu..amplio un pò il discorso e posto questo che ho trovato sul web:
Esiste una vera e propria psicopatologia che va sotto il nome di Internet Addiction Disorder (I.A.D.), dovuta all'abuso di Internet che mostra gli stessi sintomi dei tossicodipendenti. E' mai capitato di svegliarsi di notte e sentire il bisogno di controllare la propria email? Di spegnere il computer e sentire un vuoto terribile perché il mondo reale non ha ormai più alcuna consistenza? Di immedesimarsi nel personaggio assegnato al proprio nickname ? Allora è arrivato il momento di rendersi conto della propria patologia, perché questi sono segni evidenti di una vera e propria patologia che varie ricerche americane hanno etichettato Internet Addiction Disorder (disturbo da dipendenza da Internet).

Il termine si deve allo psichiatra americano Ivan Goldberg che propose dei criteri diagnostici. Goldberg con la sua proposta ha dato avvio ad una riflessione che ha incuriosito numerosi psicologi e psichiatri ed ha imposto all’attenzione del mondo il rischio di dipendenza da Internet.

Questi sono i principali sintomi che caratterizzano l’I.A.D.:
1. Bisogno di trascorrere un tempo sempre maggiore in rete per ottenere soddisfazione;
2. marcata riduzione di interesse per altre attività che non siano Internet;
3. sviluppo, dopo la sospensione o diminuzione dell’uso della rete, di agitazione psicomotoria, ansia, depressione, pensieri ossessivi su cosa accade on-line, classici sintomi astinenziali;
4. necessità di accedere alla rete sempre più frequentemente o per periodi più prolungati rispetto all’intenzione iniziale;
5. impossibilità di interrompere o tenere sotto controllo l’uso di Internet;
6. dispendio di grande quantità di tempo in attività correlate alla rete;
7. continuare a utilizzare Internet nonostante la consapevolezza di problemi fisici, sociali, lavorativi o psicologici recati dalla rete.

Le modificazioni psicologiche che si producono nell'individuo che diviene dipendente dalla rete sono : perdita delle relazioni interpersonali, modificazioni dell'umore, alterazione del vissuto temporale, cognitività completamente orientata all'utilizzo compulsivo del mezzo; il soggetto tende a sostituire il mondo reale con un oggetto artificioso, quasi una sorta di “feticismo tecnologico”, con il quale riesce a costruire un proprio mondo personale e in questo caso virtuale analogo al mondo del tossicodipendente che ha un proprio linguaggio, uno specifico abbigliamento, atteggiamenti e comportamenti diversi e differenti rispetto al mondo reale nel quale è abituato a vivere.

Ogni dipendenza implica dei meccanismi: la tolleranza (per cui si è costretti ad aumentare le dosi di una sostanza per ottenere lo stesso effetto), l'astinenza (con comparsa di sintomi specifici in seguito alla riduzione o sospensione di una particolare sostanza) e "craving" o smania che porta a un fortissimo e irresistibile desiderio di assumere una sostanza, desiderio che, se non soddisfatto, causa intensa sofferenza psichica e a volte fisica, con fissazione del pensiero, malessere, alterazione del senso della fame e della sete, irritabilità, ansia, insonnia, depressione e, nei casi più gravi sensazioni di derealizzazione e depersonalizzazione.

Questi elementi sono tipici di droghe come tossicodipendenza, tabagismo, alcolismo, gioco d'azzardo, attività sessuale irrefrenabile, assunzione di cibo seguita da vomito e sono anche riconoscibili in quanti fanno un uso eccessivo di Internet per soddisfare sul piano virtuale quel che non riescono a ottenere sul piano della realtà, fino al punto di percepire il mondo reale come un semplice ostacolo o impedimento all'esercizio della propria onnipotenza che sperimentano con immenso piacere nel mondo virtuale.

La dipendenza da Internet ha in comune con le altre droghe il tratto ossessivo-compulsivo, la compulsione da Internet si basa sul "piacere" anziché sulla "fobia". E proprio perché si basa sul piacere, anziché sul disagio e la sofferenza, eliminarla risulta molto difficile".






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