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La Tosca..e la gastronomia!

Ultimo Aggiornamento: 15/12/2006 22:32
13/12/2006 14:52
 
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imbrattatele
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Fonte: www.eat-online.net/italian/


L'ambientazione di Tosca in Roma ci introduce a molte possibilità gastronomiche! Nessun cantante lirico italiano potrebbe disconoscere l'importanza del cibo nell'opera italiana. Nel caso di Tosca, é facile ipotizzare ciò che i personaggi avrebbero mangiato.

Il cestino della colazione
L'amante di Tosca, Cavaradossi, ha un cestino della colazione preparatogli dal sacrestano della chiesa. Probabilmente la sua colazione non era molto diversa da ciò che si mangia attualmente a Roma. Potrebbe aver contenuto un pezzo di pane - probabilmente bianco, in quanto Cavaradossi era un nobile (i popolani mangiavano pane scuro e solo i più benestanti bianco); un formaggio locale di pecora, quale la Caciotta romana o il Pecorino che possiamo reperire anche oggi. Senza dubbio c'era del salame casereccio e una fiaschetta di vino - forse un bianco di Orvieto.

La cena di Scarpia
Vediamo ora cosa mangiava Scarpia in quella notte fatale. Quale capo della polizia di Roma, dovrebbe aver mangiato secondo lo stile della nobiltà romana. Poiché era sera, la sua cena era una versione più leggera del pranzo principale consumato a mezzogiorno.
Così come oggi, il cibo era uno "status" per gente come Scarpia. Il suo pranzo del mezzogiorno con molta probabilità era iniziato con un vassoio artisticamente organizzato di piccoli antipasti quali prosciutto, marzapane colorato, tartine, piccole frittelle, pane dolce e, forse, delle ostriche. Una zuppa potrebbe aver seguito questa portata - probabilmente brodo di cappone con ravioli - il loro ripieno é costituito da cappone arrostito, formaggio, cannella, noce moscata, zucchine e aromi. Poi del pesce intero arrosto farcito con tartufi o, forse, lepre in una piccante salsa agro-dolce di pepe nero, zucchero, aceto, nocciole, frutta e vino rosso. Dopo questa portata, i camerieri potrebbero avergli servito un grande piatto d'argento con un intero agnellino arrosto, rigirato su un fuoco vivo fino a rendergli una croccante crosta marrone mogano. La tenera carne potrebbe essere stata guarnita da striscioline di prosciutto ed imbevuta con vino bianco aromatizzato da erbe. Per dessert, Scarpia probabilmente gustò dolcetti e marzapane farcito e, forse, un elaborato semifreddo composto da fette di dolce guarnite di gelato. Quando Tosca entra si potrebbe immaginare che Scarpia sta appunto finendo il dessert. Il "Vin di Spagna" cui si riferisce é certamente un vino dolce, con molta probabilità uno Sherry "Oloroso dorato e ricco



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15/12/2006 22:32
 
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gran maestro
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scena 4


voce di Tosca
Mario!

Cavaradossi
(verso la porta da dove viene la voce di Tosca)
Eccomi!

Angelotti
(colto da un accesso di debolezza si appoggia all'impalcato e dice dolorosamente:)
Sono stremo di forze,
più non reggo...

Cavaradossi
(rapidissimo, sale sull'impalcato, ne discende col paniere e lo dà ad Angelotti)
In questo panier v'è cibo e vino!

Angelotti
Grazie!

scena 8

Scarpia
Lui!
(uno degli sbirri che seguì Scarpia, torna dalla Cappella portando il paniere che Cavaradossi diede ad Angelotti)

Sagrestano
(vedendolo)
Numi! Il paniere!

Scarpia
(seguitando le sue riflessioni)
Lui! L'amante di Tosca!
Un uom sospetto!
Un volterrian!

Sagrestano
(che avrà esaminato il paniere, con gran sorpresa esclama:)
Vuoto?... Vuoto!...

Scarpia
Che hai detto?
(vede lo sbirro col paniere)
Che fu?...

Sagrestano
(prendendo il paniere)
Si ritrovò nella Cappella
questo panier.

Scarpia
Tu lo conosci?

Sagrestano
Certo!
(è esitante e pauroso)
È il cesto del pittor... ma... nondimeno...

Scarpia
Sputa quello che sai.

Sagrestano
(sempre più impaurito e quasi piangendo gli mostra il paniere vuoto)
Io lo lasciai ripieno
di cibo prelibato...
Il pranzo del pittor!...

Scarpia
(attento, inquirente per scoprir terreno)
Avrà pranzato!

Sagrestano
Nella Cappella?
(facendo cenno di no colla mano)
Non ne avea la chiave
né contava pranzar... disse egli stesso.
Onde l'avea già messo...
al riparo.
(mostra dove aveva riposto il paniere e ve lo lascia)
(impressionato dal severo e silente contegno di Scarpia)
(Libera me Domine!)
(pausa)
Scarpia
(Or tutto è chiaro...
la provvista - del sacrista
d'Angelotti fu la preda!)
(scorgendo Tosca che entra nervosissima)
Tosca? Che non mi veda.
(appena vista entrare Tosca, si è abilmente nascosto dietro la colonna ov'è la pila dell'acqua benedetta, facendo imperioso cenno di rimanere al Sagrestano; il quale, tremante, imbarazzato, si reca vicino al palco del pittore)
(Per ridurre un geloso allo sbaraglio
Jago ebbe un fazzoletto... ed io un ventaglio!...)

[SM=g27823]


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