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La scaletta. Formulare un’ipotesi di intelaiatura del testo da scrivere

La scaletta aiuta a individuare gli argomenti (idee, fatti, esempi, aneddoti, esperienze da raccontare), e collabora all’ideazione del testo. La scaletta può esser buttata giù senza troppe preoccupazioni di ordine e di forma. L’ordine degli argomenti potrà essere migliorato dopo la fase ideativa, quando cioè chi si prepara a scrivere riflette alla successione dei contenuti, a che cosa è meglio esprimere prima e a che cosa è meglio scrivere dopo.
La scaletta, così riveduta, fornisce uno scheletro utile alla distribuzione delle unità e sottounità del testo. Quanto alla forma linguistica, riceverà le cure dovute in fase di stesura e revisione.
La scaletta, o progetto del testo, è solo un’ipotesi della stesura effettiva: questa differirà anche di molto rispetto al punto di partenza. In ogni modo, la scaletta è una guida alla stesura.
Può darsi che la scaletta «funzioni», e che il testo ne riproduca fedelmente le singole indicazioni e la rete ipotizzata per collegarle.
Più spesso accade che, nel passaggio dallo schema al concreto della scrittura, nuove idee vengano alla mente, e che ci si allontani dall’ipotesi iniziale. Ma anche in questo caso la scaletta è utile: se, scrivendo, s’individuano soluzioni migliori di quelle considerate in un primo momento, e si giunge a un risultato imprevisto, ciò avviene anche perché si disponeva di una base di partenza. Il testo modifica e migliora la scaletta, ma intanto questa permette di avviarne concretamente la costruzione.
Scrivere un testo, impegnativo o leggero, breve o lungo, è una fatica; e una delle ricompense che spingono ad affrontarla è proprio nella scoperta di connessioni e conseguenze che non si erano viste neanche dopo una lunga riflessione, e che si rivelano nel momento in cui si scrive.

Se è possibile eliminare una parola, eliminatela

Il testo digitato al computer è infinitamente più flessibile di un testo su carta: può essere rifatto a piacere, senza i limiti fisici della scrittura a mano, sicché la videoscrittura esalta la libertà dello scrivere.
Apportare modifiche e correzioni è così facile, che anche la revisione ne risulta incoraggiata.
È difficile stabilire se la videoscrittura consenta di risparmiare tempo nel lavoro: probabilmente accelera le operazioni ma per ciò stesso induce a moltiplicarle.
La stessa facilità di scrivere, poi, contiene un rischio: incoraggia alla prolissità.
A quanto pare, un testo al computer è più lungo di un equivalente scritto a mano o a macchina.
Non è fuor di luogo, allora, ricordare alcune regole semiserie dettate nel 1946, in epoca pre-computer, dallo scrittore inglese George Orwell:
Non usate mai una metafora, una similitudine o un’altra figura retorica che si è soliti veder pubblicata
Non usate mai una parola lunga laddove va bene una parola più corta.
Se è possibile eliminare una parola, eliminatela.
Non usate la forma passiva quando potete usare quella attiva.
Non usate mai una parola straniera, un termine scientifico o gergale se potete pensare a un equivalente nella lingua d’ogni giorno