00 17/10/2006 14:32

Per condurre una vita accettabile è opportuno farsi una buona scorta di previdenza e indulgenza:
la prima ci preserva da danni e perdite,la seconda da polemiche e liti.
Chi deve vivere in mezzo agli uomini non può rifiutare incondizionatamente nessuna individualità,disposta e assegnata cosi' dalla natura,fosse pure la piu' abbietta,la piu' miseranda,la piu' ridicola.
Deve piuttosto accettarla come qualcosa di immodificabile,che deve essere cosi' in virtu' di un principio eterno,metafisico, e nei casi piu' gravi deve pensare:"anche questi tipi ci vogliono".
Se si comporta diversamente commette un torto e sfida
l'altro ad una lotta all'ultimo sangue.
Infatti nessuno può cambiare la sua individualità,ossia il suo carattere morale le sue facoltà intellettuali ,il suo temperamento e la sua fisionomia etc.
Se condanniamo senz'altro il suo essere ,a quello non resta che
combattere in noi un suo mortale nemico:
perchè noi gli concediamo il diritto di esistere a condizione che egli diventi un'altro,mentre gli è impossibile cambiare.
quindi per poter vivere tra gli uomini ,noi dobbiamo accettare ognuno coi caratteri individuali che ha ricevuto,
quali che siano,preoccupandoci solo di trarre il meglio per noi,
sempre secondo il modo e le qualità tipiche di quell'individuo;
ma senza sperare di cambiarlo,ne limitandoci a condannarloper quello che è.
Questo è il vero senso della massima "vivi e lascia vivere".