00 21/02/2007 19:25



Una donna. Una pittrice insigne. La sua passione per l'arte. Il suo orgoglio femminile. La sua lotta contro un mondo artistico e sociale tendente al maschilismo strorico.
Ecco come parlare di Artemisia Gentileschi.
Spinta dal padre, che amava tanto, a dichiarare di essere stata vittima di uno stupro ad opera di Agostino Tassi, un pittore che lo aiutava negli studi sulla prospettiva. La conseguente denigrazione popolare e le conseguenti dolorose afflizioni da parte della Santa Inquisizione ( L'utilizzo dello strumento della Sibilla o la pubblica visita ginecologica esposta agli sguardi di tutti).
E questo perchè il padre voleva che gli venisse restituito un quadro rubatogli dal Tassi. Egoismo paterno che sfocia nel ritiro di alcune verità alla restituzione del quadro stesso. Mentre l'onta sulla figlia la seguirà nel suo operoso peregrinare nel tentativo di vedersi riconosciurta la sua grande abilità pittorea.
Pensare che fu la prima donna ad essere accettata all'Accademia del disegno di Firenze.
Fedele la ricostruzione del processo davanti la Santa Inquisizione, un pò troppo romanzato in alcuni punti...tanto chesembra che si passa dalle torture al 68 femminile!!!
Interessanti ed accurate le descrizioni dei quadri dipinti da Artemisia ed il travaglio emotivo ogniqualvolta la stessa si prefiggeva un'opera.
Il dipinto che amo di più:
La Maddalena penitente.