Una mia amica alla steesa domanda mi ha risposto così...
" purtroppo ho dovuto constatare che in generale siamo troppo attaccati al terreno, alla sicurezza del tangibile, alla sostanza… e così tendiamo di voler avere vicini a noi i nostri cari in eternità, quando poi l'eternità per noi credenti inizia proprio dopo il trapasso a vita migliore… rendiamo con questo nostro egoismo estremamente doloroso il saluto di chi si accinge a partire e arriviamo perfino di fargliene una colpa perché ci abbandona….
è vero che la speranza è l'ultima a morire, ma è anche vero che dal momento che una persona, ridotta all'esistenza di un vegetale, viene mantenuta in vita unicamente dalle macchine, di speranze ce ne sono ben poche che possa tornare quello di un tempo… sono convita che se me lo chiedesse uno dei miei famigliari, io avrei il coraggio di spengere l'interruttore perché so per esperienza che quando si è coinvolti in situazioni di estremo stress e carica emotiva è più facile di decidere… la mente diventa lucida e si agisce con una determinata freddezza che mai si avrebbe sospettato appartenere a noi.. in questi momenti di estremo stress emotivo tutti i nostri timori e le nostre insicurezze spariscono e lasciano posto ad una logica inattaccabile… e la logica non può che dire: l'eternità non è su questa terra ed il mio si tradurrebbe in un gesto d'amore verso chi ha poste le sue ultime speranze in me "
Parole che quoto perchè condivido completamente.
Rosy
La vita non è che la continua meraviglia di esistere. (Tagore)